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Pubblicato a distanza di sicurezza dagli anni incandescenti del brigantaggio, il libro di Abele De Blasio è interessante soprattutto per la sorprendente rapidità ed essenzialità della scrittura, che sa di resoconto più che di letteratura scientifica. Vi sono fatti e personaggi da cronaca nera con venature da giallo. Una documentazione di prima mano, compresa la prova d`autore di un brigante che verseggiò la Bibbia, accompagna notizie ricavate, tra l`altro, da confessioni o testimonianze nei processi. Protagonisti sono prevalentemente i briganti del versante campano tra i quali Vincenzo Barone che piantò la bandiera con i gigli sul Vesuvio. Si racconta del sequestro del marchese Avitabile, presidente del Banco di Napoli, si parla di ricatti, di vendette, di fatti di sangue, di stupri, di omicidi ma anche di taglie favolose sulle teste dei briganti. C`è pure una storia d`amore: quella tra un ragazzo alla macchia, Carbone, e la bella quindicenne Dora. Fu guerra civile quella che si è combattuta tra piemontesi e uomini del Sud nel primo decennio dopo l`unità d`Italia? A distanza di oltre centoquarant`anni, non è ancora possibile rispondere. Scampoli della relazione Massari e i testi di alcune leggi sull`emergenza accompagnano il testo del De Blasio per meglio conoscere i personaggi e inquadrare il momento storico del quale si parla nel volume.