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Cosa succede in una città italiana con poco meno di 100mila abitanti durante una campagna elettorale? L’attivismo collettivo si fa simile a una vera e propria fibrillazione: sono al lavoro freneticamente non solo i candidati sindaci, ma i partiti, i gruppi di pressione, le minoranze attive, i gruppi imprenditoriali e di potere, i media locali. A Lecce, nel 2007, si è votato per un nuovo sindaco dopo due mandati della popolare sindaca Adriana Poli Bortone, dirigente nazionale di Alleanza Nazionale. A fronteggiarsi per la poltrona di primo cittadino per il centrodestra Paolo Perrone, quarantenne imprenditore berlusconiano, e per il centrosinistra, Antonio Rotundo, dirigente dei democratici di sinistra ed ex deputato.
L’Osservatorio di Comunicazione Politica dell’Università del Salento ha studiato la lunga campagna elettorale non solo attraverso il tradizionale monitoraggio dei media locali, ma anche attraverso le testimonianze dirette di giovani analisti che hanno lavorato nei comitati dei candidati sindaci.
Ne emerge il profilo di una città che, pur riconfermando la propria vocazione di destra, sta cambiando in profondità e cerca di uscire dalla contraddizione tra uno sviluppo orientato al patrimonio artistico e al turismo e la persistenza di inefficienze e ritardi strutturali (trasporti, servizi, disoccupazione intellettuale).
STEFANO CRISTANTE, è docente di Sociologia dei fenomeni politici e direttore dell’Osservatorio di comunicazione politica (Ocp) presso l’Università del Salento.
Nel catalogo Besa ha pubblicato Da Vendola a Prodi,in cui vengono analizzati i media nazionali e locali nel corso delle elezioni regionali del 2005 e delle politiche del 2006. Del 2007 la sua raccolta in versi “Visite inattese”.