pp.94, rilegato 14x22, con illustrazioni a colori
A metà strada tra il saggio e il racconto, questo contributo è incentrato sulla figura di Maria d’Enghien che, vissuta tra il XIV ed il XV secolo, fu contessa di Lecce e, solo di nome, regina di Napoli. Sono anni in cui la prevalente presenza di uomini nelle massime cariche politiche è interrotta da almeno tre donne (per non dire di altre che sono state reggenti o tutrici) che introducono un evidente carattere di straordinarietà e, nel contempo, di contraddizione.
Le parole dell'autrice: " Mi sono avvalsa di piccole curiosità, leggende e aneddoti (che mi consentono di rendere la narrazione meno monocorde) senza tralasciare la rievocazione doverosa della storia, delle guerre, dei matrimoni combinati, delle alleanze, delle faide interne, dei rapporti con la Chiesa e così via, che costituiscono lo sfondo su cui agì la contessa. Né ho avuto timore, pur essendomi documentata su un numero considerevole di libri, di far ricorso alla fantasia, per completare il panorama.
In questo modo mi piace pensare che riesca a toccare l’immaginazione e l’intelligenza del lettore, il quale sarà indotto a considerare il feudo amministrato dalla d’Enghien per nulla periferico o di minore importanza nello sconfinato regno di Napoli, ma vivace e dinamico dal punto di vista politico, sociale e culturale".