Nelle Terre di Maria d'Enghien. Torrepaduli e San Rocco

pp.172 brossura 17x25

 Così ampiamente, di Torrepaduli nessuno ancora aveva scritto. E questo non per attribuire merito agli autori, ma perchè di Torrepaduli gli scrittori di storia patria hanno nel tempo dato poche e sporadiche notizie.

L`Idea di una trattazione più ampia e puntuale della storia di Torrepaduli, colta nei momenti salienti del suo divenire, è nata quando il rettore del santuario di S. Rocco, don Giuseppe Indino, ha voluto una "pubblicazione" a ricordo del settimo centenario della nascita di s. Rocco (12951995). Era troppo importante l`occasione per lasciarla passare inosservata, o quanto meno senza annotarla a ricordo dell`avvenimento, a maggior gloria di s. Rocco, a futura memoria dei Torresi. Ai quali l`opera vuol far conoscere le radici, il farsi nei secoli, i costumi, il«culto per un Santo nato francese ma divenuto europeo, e torrese, per le sue opere e per i suoi miracoli.

Di qui il titolo dell`opera, che vuol ricordare il nome di una regina che C questa terra ebbe in dominio, in un secolo torbido per le fazioni politiche ma limpido per i fermenti culturali e sociali dell`estrema Terra d`Otranto, che per via di un potentato feudale riuscì, in buona parte, con intrighi politici e intrecci matrimoniali, a condizionare, nel bene e nel male, la vita del regno di Napoli.

Un "titolo", dunque, per certi aspetti accattivante, che non indulge però a restauri di facciata, neppure quando il vento della storia soffia in senso contrario agli interessi del piccolo casale. Anzi, proprio allora il titolo assume valenza di memoria per la connotazione del piccolo borgo, la cui storia il tempo ha obliato e il culto per un santo ha risvegliato, tanto da creare un binomio inscindibile riportato nel sottotitolo dell`opera: "Torrepaduli e S. Rocco". Binomio giustamente rilevato da don Giuseppe Indino nella sua prefazione....dalla Prefazione...