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Il libro analizza il processo di formazione e consolidamento dell’endiadi criminosa che ha caratterizzato, e in parte caratterizza ancora, la sanguinaria mafia pugliese, spiegandone le ragioni di potenza capitalistica. La Puglia, un tempo definita insula felix, d’un tratto si è ritrovata preda di una mafia tanto cruenta e stragista quanto imprenditoriale, vascolarizzata fin nelle viscere del tessuto sociale. Qui si è consumato, a partire dagli anni Ottanta e fino alle soglie del nuovo millennio, e in una singolare commistione di imprevedibili genesi di formazioni criminose e affaristiche allo stesso tempo, il più evidente completamento tra le condotte di contrabbando e riciclaggio mai verificatosi, una complessa attività criminale che la Sacra corona unita ha rapidamente tramutato in seria minaccia all’intera economia nazionale.