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Romanzo commedia noir ambientata nella calda estate di Lecce e del Salento
Estemo Sud d'Italia, Salento, agosto.
L'ennesima estate che tv e giornali definiscono la "più calda del secolo".
All'estrema periferia di Lecce, zona 167, in un palazzone popolare, il giovane Ivan sogna quello che non ha: soldi, ragazze, lusso, le prossime selezioni del Grande Fratello o di un qualunque reality che lo faccia apparire in tv.
Quando un amico gli chiede un favore apparentemente banale, farsi restituire un portachiavi da una sconosciuta, l'esistenza di Ivan viene sconvolta. Molte altre persone infatti cercano lo stesso oggetto, che oltre la foggia di piccolo e innocuo gadget, nasconde in realtà un prezioso segreto.
Si apre così, nella cornice di un'estate afosa e ordinaria, la storia di "Salento's Movida", il romanzo di Armando Tango che costruisce con un linguaggio irridente, una commedia noir ambientata in un Salento inedito, popolato da personaggi cialtroni e superficiali.
Sullo scenario della movida notturna, di un centro storico affollato di turisti e sfaccendati, mimi e artisti di strada, dove "sembra di stare a Ibiza", si apre così la singolare caccia al misterioso portachiavi.
Per una serie di equivoci la vicenda coinvolge i personaggi più diversi: appartenenti alla malavita, giovani rampolli della Lecce bene, un disc jockey quarantenne fallito che rimpiange gli anni Ottanta, un singolare agente segreto di colore, e altri ancora.
L'azione si sposta a Santa Maria di Leuca, dove, in un villa da sogno, si svolge una di quelle feste "esclusive" che abbondano nel Salento dei ricchi. Tra gli invitati, tra politici importanti presidenti di banche, ci sono anche Maurizio Costanzo e Maria De Filippi, ospiti riveriti e distratti, ignari che sotto i loro occhi si stia consumando una guerra senza esclusione di colpi.
La caccia al portachiavi sarà determinante per l'esistenza dei diversi personaggi, anche di quelli che non sanno nemmeno cosa stia accadendo.
Nell'avanzare dell'azione, in un crescendo di colpi di scena, tutti, anche gli eroi negativi, mostrano la loro parte di umanità: c'è chi insegue la ricchezza, chi il riscatto esistenziale, chi - come il famoso sociologo milanese gravemente ammalato - un amore lontano perduto chissà dove in quella che a lui appare una remota terra del sole.
La chiave del grottesco, l'ironia e una costante amarezza di fondo sono gli strumenti che l'autore sembra preferire per disegnare uno spaccato di società che riflette l'atmosfera dei tempi, dominati dalla voglia di apparire e dai condizionamenti perversi e invasivi della dea televisione.