pp.206 - brossura
Il libro "Il ritmo meridiano è un tentativo di interpretazione antropologica e sociale del "movimento salentino della riscoperta della musica di tradizione e della pizzica, attraverso i contributi di intellettuali, artisti e operatori culturali.L`impostazione data al libro dai due curatori, Vincenzo Santoro e Sergio Torsello, tenta di porre, più che di risolvere, alcune fondamentali questioni di analisi e di interpretazione, grazie a opinioni spesso non allineate, che determinano quindi una ricostruzione ricca ma eterogenea.Franco Cassano vi coglie un tentativo di riarticolare il rapporto tra modernità e tradizione; lo sguardo antropologico di Gianni Pizza, nella raffinata forma dell`intervento epistolare, punta invece ad inquadrare il fenomeno in un contesto globale, focalizzando l`attenzione sui meccanismi e le ideologie della produzione culturale. Maurizio Merico, dal canto suo, prova a leggere il femonemo utilizzando le categorie interpretative di Franco Cassano (l`identità meridiana) e di Ernesto de Martino (il concetto di "patria culturale"), mentre Gigi Piccioni solleva invece l`interrogativo sul rischio che la riscoperta delle identità locali porta con sé, riassumibile nell`lternativa tra identità per vivere o identità per vendere.Alessandro Portelli fotografa, con straordinaria vividezza, contradizioni e paradossi intrinseci al "movimento della Pizzica"; inoltre Roberto Raheli, musicista di riproposta ed editore e Pino Gala, etnocoreologo, si interrogano circa la distanza fra tradizione e nuove interpretazioni e/o trasformazioni, rispettivamente della musica e della danza tradizionale rispetto a ciò che coinvolge le nuove generazioni. La magistrale intervista di Clara Gallini infine analizza i meccanismi di costruzione dell`idea di "etnicità". Chiudono il volume le testimonianze di Edoardo Winspeare, regista di "Pizzicata" e "Sangue Vivo", e Sergio Blasi, sindaco di Melpignano e organizzatore della "Notte della Taranta"