pp. 250, cm. 17 x 24, brossura, illustrato. 2007
Più si va avanti nel cammino alternativo [tra vecchia storiografia politica e storia sociale], più si scopre per quanto riluttanti si possa essere ad ammetterlo che il fondo delle nuove questioni e tematiche affrontate aveva molto a che fare con la politica. E' il caso degli studi sull'amministrazione della giustizia, il sistema delle pene, la realtà carceraria e simili altre delizie della vita associata sotto i cieli e nei tempi pi diversi. E' il caso degli studi sull'alfabetizzazione, l'istruzione pubblica, i sistemi pedagogici o di quelli sull'organizzazione di accademie, istituti di ricerca, dotazioni tecniche della pubblica amministrazione, preparazione del relativo personale. Ed anche il caso dei poteri censorii studiati da Milena Sabato come strategie disciplinari e in rapporto alla circolazione libraria. Nel corso della sua ampia e documentata ricerca si tentati di rilevarlo innumerevoli volte, fino alla conclusione ultima circa la censura come qualcosa di infinitamente più vasto di quanto non si pensi; qualcosa che va ben al di là delle leggi scritte e si fonda su un equilibrio, su una doppia funzione di repressione e di convincimento, di divieto e di propaganda, che di solito finiscono per coesistere e per costituire due facce della stessa medaglia. La censura, cioè, come strategia del potere, che nella società di ancien rgime come quella qui studiata non mai un potere monolitico, e neppure un potere unico, perch accanto o contro il potere centrale del sovrano e del suo governo vi almeno quello ecclesiastico, e nè l'uno, nè l'altro possono essere considerati come realtà semplici e indifferenziati (ammesso che possano poi esserlo in qualsiasi altro tipo di regime); e questo studio conferma pure come nel corso di un paio di secoli il potere ecclesiastico sia andato perdendo terreno dinanzi a quello dello Stato e come l'uno e l'altro abbiano dovuto, alla fine, fare i conti con un potere nuovo: il potere di quella che sarebbe poi stata definita come pubblica opinione.. (dalla Prefazione). Milena Sabato, dottore di ricerca in Storia moderna, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Studi Storici dal Medioevo all'Età Contemporanea dell'Università del Salento. Studiosa di storia religiosa e culturale, s'interessa, in particolare, della censura ecclesiastica e statale in età moderna. Suoi contributi sono apparsi in volumi miscellanei e nelle riviste Bollettino storico di Terra d'Otranto, Itinerari di ricerca storica, Rassegna storica lucana, Revue d'Histoire Ecclsiastique e Risorgimento e Mezzogiorno. Ha in preparazione una monografia sul fenomeno censorio nel Mezzogiorno d'Italia tra il Cinquecento e il Seicento.