pp.64, brossura 15x21
Attraverso la raccolta di poesie Verso l’orizzonte, l’autore Cosimo Rotolo compie metaforicamente un viaggio catartico per liberarsi, senzatuttavia rinnegarle, delle esperienze che lo hanno profondamente provato neipiù oscuri e segreti meandri dell’anima e, dal buio, proiettarsisuccessivamente verso l’orizzonte, verso la luce, verso la vita. Il corpusconsta di 44 liriche, divise in 4 sezioni ognuna della quali ne contiene 11, in versi liberi ricchidi retoriche, metafore, sinestesie e analogie, dal contenuto sofferto edolente. La strada da percorrere è impervia e lunga e nel primo tratto vedeinteressato il mare. Il poeta passeggia solitario sulla spiaggia e in questoquadretto semplice e spontaneo, dove spazio e tempo si confondono, appare unfiore bianco, simbolo dell’innocenza e della purezza a cui anela il giovane. Egliva sull’umida spiaggia in compagnia di ricordi, ormai brandelli di una realtàfrantumata, quando ecco apparire la figura del gabbiano che, sfidando il ventoe il mare, vola verso la libertà; mentre i sogni, abilmente nascosti tra leonde del mare, svaniscono inesorabilmente quando queste si infrangono conviolenza sugli scogli, provocandogli un senso di vuoto e di smarrimento evidenteanche in Vertigine. In un’altra lirical’alba lo sorprende assonnato nel silenzio interrotto dal rumore del setaccio,scosso dal pescatore di telline, mentre durante la notte è stato cullato dalcanto ammaliante delle sirene che invitano a sognare e ad allontanare cosìmesti pensieri, i quali assumono metaforicamente l’aspetto di ciottoli. L’autorecerca di liberarsi di questi lanciandoli nel mare e placa la sua ansia quandoli vede svanire nella profondità dell’abisso. Ed ecco apparire la figurarassicurante del pescatore, il quale lancia senza fretta la canna per pescare,quasi a rappresentare il destino di solitudine dell’uomo, rattristato dalsilenzio del tempo che inghiotte nei suoi vortici ogni illusione umana. Anchenella seconda parte predomina una poesia di sensazioni che nascono dall’angosciaesistenziale, provocata dalla solitudine di un amore finito: …capisci che sei arrivato troppo tardi… (Comeil sole); e ancora …arriva il freddo etutto gela…, …destino crudele per unsogno cadente… (Aurora), Pioggia chenon lava il ricordo di te …che sei parte integrante di me… E dallaconsapevolezza della fine di un amore, ecco sorgere la speranza di un domanimigliore ...tendo lo sguardo per vibraredi luce… (Crepuscolo). Il pessimismo dilaga anche nella terza parte“Sogni”. Acuta è la sofferenza del poeta quando il sogno s’infrange e s’accorgedi non poter condividere le sue emozioni con l’amata perché è solo ...su quel letto… (Momenti). Moltoefficace in Deriva, la similitudine …occhi,fari all’orizzonte… guida verso la salvezza, ma anche questa è un’illusionealimentata volutamente dall’immaginazione (Essenza), ed ecco giungere larassegnazione in “Vana vanità”, lirica che si apre con l’ossimoro …urlo silenzioso… e prosegue con lalirica successiva “Autunno” dove all’amore si sostituisce la tenerezza pergiungere finalmente alla consapevolezza che la persona un tempo amata non è piùreale. Ed ecco che infine, nella quarta parte, “Strade e angoli segreti”, iversi sembrano quasi trasudare angoscia esistenziale, nostalgia, struggimentointeriore per un ideale a lungo vagheggiato e mai raggiunto. In Autunno sembrache il poeta viva in simbiosi con la natura, tra le foglie morte trasportatedal vento. Ed ancora cammina solitario per le strade di Genova …senza meta…, …cercando nei passanti…, …ituoi occhi…, …per sciogliere la neve dal mio cuore… in compagnia dellasolitudine e dopo aver raccolto delicatamente tra le mani un fiocco di neve,con meraviglia si accorge che al suo calore il gelo si è sciolto. Così iniziamiracolosamente la resurrezione: in un prato immagina d’essere uno dei tantifili d’erba, bagnato dalla rugiada, proteso verso la luce, verso la meta. Ilviaggio si è concluso. Lo sguardo è fisso verso l’orizzonte, verso il sereno e …non trovando parole… per descrivere ilsuo stato d’animo, traccia …una lineasulla battigia… e aspetta che la prima onda – inesorabilmente - …la cancelli…
La poesia di Cosimo è ermetica ed è lo specchiodi un’anima sensibile e leale, dal contenuto sofferto e dolente. Attraversoun’analisi approfondita del testo, notiamo che il potere evocativo della parolatrae origine da folgorazioni improvvise che si traducono in immagini penetrantie allusive. Infatti spesso un frammento del presente si dilata nell’universodella memoria, evocando momenti e sensazioni del passato e, annullando iconfini tra ciò che accade in tempo reale e ciò che viene rivissuto, riesce atrasmettere emozioni e sensazioni forti e intense. Il poeta predilige leatmosfere suggestive che non dicono apertamente, ma suggeriscono, simili asfumature che si dissolvono nel respiro di un’anima e caricano i versi dilirismo nostalgico e malinconico. Ed ecco emergere, dalla presenza di lacerantinostalgie e struggimenti interiori, tutta l’angoscia esistenziale e il mare divivere, superati alla fine dalla volontà di risorgere a nuova vita. Cosimocompie questo pellegrinaggio metaforico attraverso il mare e il cielo, simbolidi libertà, e poi procede attraverso i sogni e le strade, in cui emergono iricordi, fantasmi del passato, per essere lacerati e ridotti in brandelli. Ecosì questo difficile e coraggioso percorso interiore, attraverso le dolorosevie della vita, conduce infine all’orizzonte, sfolgorante di luce verso cui siapre la speranza di una nuova esistenza. (Rita Saba)
Il ricavato della vendita del libro sarà devoluto in beneficienza
Cosimo Rotolo nasce a Bari nel 1978.
In Marina dal 1998, ora è un ufficiale delle Capitanerie di Porto.
Vive e lavora a Gallipoli.
Appassionato di prosa e teatro, nell’ottobre 2009 ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie intitolata “Verso l’orizzonte” con la casa editrice ApprodoSalento.
È, altresì, vincitore del Premio Speciale della Giuria e del 2° posto al Premio Letterario Nazionale “Tempo d’Aedi” edizione 2009.
Vincitore del Premio Letterario “San Lazzaro” nel Gennaio 2010