pp.232 Nella scuola estiva della differenza del 2006, anno della IV edizione, si è approfondito il tema del riconoscimento nelle relazioni personali, nei rapporti familiari e di amicizia, nelle relazioni giuridiche internazionali, in quellle religiose, e si è cercato di leggere il kairos del tempo, ossia i segni dei tempi, come principale risultato di un percorso in grado di irrompere nel futuro, modificandolo. Non si tratta di percorsi individuali, ma di pratiche e di relazioni umane che diventato pratiche sociali, che cominciano dalla conoscenza di sé, dal riconoscimento del proprio percorso e dalla relazione con l’altro\o. Perchè, come abbiamo da tempo imparato, il soggetto acquista stima di sé e autorevolezza nelle relazioni e attraverso la rappresentazione sociale del proprio valore, rappresentazione che viene attivata dalle relazioni stesse. Leggiamo, infine, in questo volume che il nocciolo duro dell’atto di riconoscimento consiste nella memoria, nel ricordo degli eventi passati e nella capacità di interpretarli come espressione di una volontà comune in grado di formare una tradizione culturale, religiosa e politica. Infatti, la funzione del ricordo non è solo quella di garantire la continuità della tradizione: ricordare significa rivivere il passato nel presente, sapere di dover ogni giorno riconquistare il traguardo. Testo di M. Forcina, F. Brezzi, D. Barazzetti, L. Battaglia, A. Chiricosta, L. Cucurachi, M. Durst, Suor Luciana, Nguyen Huu Minh, P. Martino, P. Nuzzo, A. L. Sciacovelli, E. Susi, V. Somoswasdi, D. Tonelli, Ch. Veauvy, G. Vingelli.