pp.304 Romanzo di formazione di un adolescente meridionale che compie la sua educazione sentimentale nell’estate del 1969. Lu Luigi percorre i suoi turbamenti adolescenziali, erotici e sessuali, mentre la società si va staccando, anche a sud del Sud, dal piccolo mondo antico maschilista, governato dai patriarcati pubblici, non meno che da silenti matriarcati domestici, per convergere verso il consumismo e la cultura di massa. Intorno a lui si disgregano famiglie, identità urbane, produzioni, religioni, consuetudini ed etiche sociali, dissolvendosi verso una società e un’economia che cambiano velocemente, più di quanto sia la capacità metabolizzatrice degli inconsapevoli attori. Attraversando i miti, i tormentoni, i feticci e gli stereotipi di quel tempo, diventa egli stesso specchio di un progresso senza sviluppo. Assistendo alla rottamazione di quello che sarebbe valso la pena conservare e al prevalere di quello che non sarebbe stato giusto approvare, il protagonista si proietta dubbioso verso l’incerto scenario successivo a un Boom che si andava esaurendo, aprendo l’Italia alle crisi socio-economiche e alla sbandata triste realtà degli anni di piombo. Unica incrollabile e salda certezza i saldi rapporti personali di amicizia, lealtà, affetto, amore... e bellezza.