pp. 92, brossura, libro usato
Le contraddizioni e gli equivoci generati, nel momento dell’unificazione, dall’avvento al potere della classe borghese e agraria che avrebbe dovuto farsi interprete e garante dei diritti delle classi subalterne, in gran parte emarginate dalla vita politica, emergono chiaramente nel 1874, nel momento, cioè, in cui la lotta elettorale mette in discussione un "sistema" di governo ormai logoro e senza prospettive di rinnovamento. L’Italia meridionale e, in un’ottica regionale, Terra d’Otranto costituiscono la spia più eloquente di un generale "malessere" politico e sociale, mentre si va evidenziando sempre più la frattura tra le "due Italie". Questo saggio che, attraverso l’analisi di una circoscritta regione, cerca di individuare, al di là dei personalismi e delle lotte di campanile, i motivi più profondi dell’ "opposizione" meridionale alla Destra, è la premessa di un lavoro più ampio e organico sulle forze sociali e politiche in Terra d’Otranto nell’età della Sinistra.