pp.264 Il colascione, liuto a manico lungo proveniente dall’Oriente ottomano, fu indubbiamente tra gli strumenti più diffusi nel Regno di Napoli tra la fine del ’500 e la seconda metà del ’700. Numerose sono le testimonianze letterarie e iconografiche secentesche che dimostrano la particolare pertinenza dello strumento per l’accompagnamento di serenate, mattinate o più genericamente di canti inscrivibili nella tradizione improvvisativa di tipo orale. Ed è sulla storia di questo strumento che si concentra il saggio di Fedele Depalma.... L’autore, nato nel 1979, si è diplomato in chitarra e in mandolino presso il Conservatorio "N. Piccinni" di Bari. Si è specializzato nel repertorio barocco degli strumenti a plettro, che esegue con strumenti storici (mandola settecentesca a sei cori e mandolino barocco a quattro cori) e nel repertorio popolare mediterraneo che esegue con strumenti tradizionali (mandola tenore e contralto, chitarra battente, oud). Si è laureato in Lettere classiche presso l’Università di Bari con una tesi in Storia della musica dedicata agli aspetti socio-antropologici degli strumenti a plettro in Italia.