pp.80, brossura Il termine "responsabilità" esprime il concetto del "rispondere", cioè inerisce al rispondere delle proprie azioni, nei confronti di sé e degli altri. Ogni atto della persona ricade, prima o poi, nel bene o nel male, su chi lo compie e sull’altro da sé, in forza della comune appartenenza alla famiglia umana. L’autore della presente pubblicazione ricostruisce il delirio di onnipotenza del "prometeismo" così come si è storicamente manifestato sino ai radicali interventi che la «società tecnologica» attua al giorno d’oggi sullo stesso essere umano. Ma come si fa a pretendere di salvare il mondo quando si rischia in primo luogo di danneggiarsi da sé? Raffaele Danese, nel riproporre oggi la riflessione morale di Hans Jonas, contrasta l’utopia "negativa" della post-modernità e getta le basi per una antica e sempre nuova speranza per il pensare e per l’agire. Infatti, priva di speranza è l’azione mossa dalla tracotanza, dalla hybris di cui si inebria l’uomo che non accetta i propri limiti e quelli delle leggi di natura. Così insegnava il mito di Dedalo ed Icaro, fuggitivi dal Labirinto grazie ad ali saldate al corpo con la cera, il cui esodo ebbe esiti opposti: il padre, che misurò il volo, giunse coraggiosamente alla salvezza; Icaro, temerariamente avvicinatosi al sole, precipitò a causa della cera disciolta. Tale è il duplice sbocco di una tecnica che apprezzi o che pretenda di ignorare limiti oggettivi.