pp.302, brossura 15x21, ill.con fotografie b/n - VEDI NUOVA EDIZIONE in prodotti correlati
In realtà, gli ebrei salentini, come era già accaduto per gli invasori che nel tempo avevano percorso le nostre contrade, si erano sostanzialmente fusi e confusi nella popolazione locale, sì da perdere o quanto meno attenuare considerevolmente la fisionomia che permaneva loro in altre parti della Penisola.
Orbene, il testo di Ercole Morciano conferma tale impressione. Pur all'interno del ricordo, sicuramente vivo, della campagna antisionista fascista, pur nella differenza, talvolta naturale, verso estranei, destinati i più, ad essere di passaggio verso lidi oscuri e lontani, non vi furono tra i Tricasi espliciti sentimenti forti di repulsione.
Il che spiega, come se ce ne fosse bisogno, ma occorre pur ribadirlo in anni in cui i fondamentalismi ritornano minacciosi, che la comunanza di vita contribuisce a far perdere i pregiudizi e che la capacità che la Penisola italiana ha da sempre avuto ad accogliere e ad immettere all'interno della plurimillenaria tradizione lo straniero, ha garantito nei secoli una stabilità sociale, che non facilmente può esserci quando gli immigrati si chiudono in perimetri precisi, rivendicando la diversità.
Sotto tal profilo, il vlume, oltre ad essere una ricostruzione di storia patria, spiega molto bene come le persone possono convivere quando vengono meno le rivendicazioni individualistiche che rendono l'uomo lupo per l'altro uomo. (dall'introduzione)