TITOLO ESAURITO
pp.254 rilegato 21x23
Pubblicato in un passaggio drammatico per la vita del neonato regno d`Italia, il libro di Marc Monnier incuriosisce per diversi particolari.
Scritto da Napoli, datato febbraio 1862, ha visto la luce quasi contemporaneamente in francese e nella versione italiana: è stato, infatti, stampato a distanza di poco più di un mese da Barbèra, a Firenze.
La seconda edizione, lo stesso anno, e le diverse ristampe successive, anche se dimostrano che è stato un vero best seller dell`epoca, autorizzano, però, il sospetto che la pubblicazione sia stata appoggiata dalle autorità del nuovo Stato italiano, in difficoltà sul piano internazionale anche per la diffidenza dei moderati e, soprattutto, dei cattolici di fronte alla "rivoluzione" avvenuta nella penisola. Interessantissimo è il diario di José Borjès, il generale carlista catalano inviato dagli esponenti borbonici all`estero per tentare un`avventura ormai senza speranze.
Era stato fucilato senza processo l`8 dicembre 1861 e la notizia ebbe una vasta eco soprattutto all`estero ed indignò persino Victor Hugo.
Monnier, che riporta integralmente il diario di questo hidalgo tra i briganti, vuole dimostrare che altra cosa sono state le insurrezioni della Vandea e le rivolte carliste in Spagna, altra il brigantaggio nelle province napoletane per smentire, così, l`opinione diffusa soprattutto all`estero ed alimentata da alcuni giornali che si era di fronte ad una guerra civile.