Volume primo: saggi sul ruolo storico dell'ordine benedettino in Puglia. pp. 256, 209 illustrazioni in b/n e a colori
Volume secondo: Tomo I [Schede monografiche degli insediamenti: a) Capitanata e Gargano; b) Terra di Bari]. pp. 410, 430 illustrazioni in b/n e a colori
Tomo II [Schede monografiche degli insediamenti: c) Terra d'Otranto. Bibliografia generale. Indici]. pp. 203, illustrazioni in b/n e a colori
Nel panorama europeo di iniziative promosse in occasione del XV centenario della nascita di S. Benedetto, la Mostra sugli “Insediamenti benedettini in Puglia” si colloca tra le testimonianze più trasparenti della incisiva presenza dell’ordine nella regione e insieme come cospicuo e rigoroso contributo alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio artistico pugliese. I saggi del I volume, indagando nella più vasta sfera dei fatti culturali e storici, offrono l’imprenscindibile trama sulla quale si tesse – in rapporto di reciproca chiarificazione e di mutuo sostegno – lo studio dei singoli insediamenti. Senza presumere di aver attinto gli esiti di un censimento completo e capillare, nel II volume sono presi in esame, secondo un criterio topografico, oltre cinquanta insediamenti, dei quali una buona parte proposti agli studi per la prima volta. Le relative schede si configurano come brevi monografie, che al vaglio dei fatti storici misurino le vicende del monumento, individuando via via le motivazioni delle scelte artistiche, interpretandole e qualificandole. L’ampliamento dell’arco cronologico al di là del periodo medievale di consueto più fittamente praticato (XI-XII secolo) ha inteso rendere meno disorganica la visione di una realtà sorprendentemente ricca di fermenti e produttiva nel tempo. Così, alcuni momenti delle vicende architettoniche legate all’ordine, hanno soltanto ora ricevuto inedita luce e spessore: ad esempio, quello cistercense e celestino. Uno dei criteri conduttori della ricerca è stato quello di legare lo studio degli insediamenti con l’analisi dell’organizzazione del territorio e delle strutture urbane. La selezione del ricco materiale fotografico si è posto l’obiettivo di valorizzare e scoprire gli aspetti «inediti» dei monumenti già noti e di illustrare più diffusamente i monumenti per la prima volta oggetto di studio. L’uso di fotografie aeree e l’abbondanza dei rilievi grafici rispecchiano la duplice esigenza di studiare il monumento nelle relazioni con il territorio e insieme di ricostruire e di interpretarne l’intera vicenda architettonica.