LO SPECCHIO DEL MARE MEDITERRANEO (SEC.XVII)

Levanto Francesco M.
Dello stesso autore
Editore/Produttore: CONGEDO EDITORE
EAN: 9780888086471



272 p.; illustrato a colori e cartografia dell`epoca 25 X 35 cm. in cofanetto e volume rilegato

INDICE: LORENZO RIA, Presentazione GINO PISANO, Prefazione PREDRAG MATVEJEVIé, Carte, Portolani, Rose dei venti ELIO PAIANO, Predrag Matveievié. Nota bio-bibliografica ELIO PAIANO, Dalle carte da navigar ai portolani, l`antico sogno di disegnare il mondo ELIO PAIANO, La Puglia nelle antiche carte del Mediterraneo e nel portolano del Levanto ELIO PAIANO, Il testo e le stampe de Lo Specchio del Mare nell`edizione del 1664 Elenco delle Tavole e delle illustrazioni riprodotte in ristampa fotomeccanica

INTRODUZIONE: La scelta della Provincia di Lecce, dell`Assessorato alla Cultura e dell`Istituto di Culture Mediterranee di riproporre, attraverso la ristampa anastatica, il secentesco portolano genovese del Levanto, assume un valore che va ben oltre i confini della pregevole impresa editoriale. L`antica opera, col suo corredo straordinariamente suggestivo di disegni, di appunti, di mappe, di descri- zioni, ci riporta il respiro di una grande stagione della civiltà mediterranea nella quale l`uomo dei Seicento, sulla spinta di un incontenibile entusiasmo per la conoscenza e di una non ancor spenta passione per la scoperta, forzava i limiti del vecchio mondo e tracciava i confini della nuova Europa. E` il quadro del Mediterraneo come usciva dalle memorie di Alonzo De Contreras, un mondo a sé dai confini fluidi, attraversato da un popolo del mare dalle mille razze e dalle mille lingue, con le cento popolazioni delle coste che si mescolano in un turbinio di scambi e di scontri, di scorrerie piratesche e di insediamenti violenti, di razzie e di traffici di merci e di uomini. Una piccola guerra, come scriveva E Braudel ne La Méditerranée et le monde méditerranéen, poco individuabile nella molteplicità degli episodi" che investe soprattutto le regioni del sud d`Italia, "costeggiate da navi sospette, naviganti di notte lungo le coste, a lumi accesi"........In questo universo dagli incerti confini, magmatico come ogni stato nascente, tra acqua e terra, si va formando la nuova identità storica del Mediterraneo. Tra riva e riva, tra ponente e levante, tra oriente e occidente corre un`umanità indistinta da secoli, se non per le dominazioni che ne hanno segnato il lungo corso. Il mare univa popoli che la storia ha diviso. Turchi e cristiani, Africa ed Europa, Oriente e Occidente. E nell`Adriatico più stretto, dove il Salento guarda le montagne albanesi, la nostalgia per l`unica patria mediterranea è ancora più struggente. Qui dove tutto ci parla di attraversamenti, di incontri, di migrazioni, di culture e di sentimenti comuni, la storia, anche recente, più forti ha scavato i suoi confini. Qui è passato lo scontro tra Islam e Cristianità; qui si è consumato l`ultimo capitolo del conflitto che ha opposto per secoli oriente e occidente. I porti, dunque, diventano simboli e metafore della irrisolta ansia di incontro e di condivisione che ci portiamo dentro, soglie, limina di una casa comune, varchi di un attraversamento senza confini, luoghi di rifugio e consolazione per chi arriva con sulle spalle il fardello delle sue tragedie, luoghi di ritorno nella memoria antica di terre a cui sappiamo di essere un tempo appartenuti. Un sentimento dilatato e mobile dell`identità. Non quella che abbiamo creduto di costrui- re nei confini delle nostre coste, nelle trincee della nostra storia. Da questi porti, aperti come porte, passa oggi il corso di una nuova libertà.


Condividi
€ 67,00
increase decrease
Disponibilità: 1 (Disponibilità limitata)

272 p.; illustrato a colori e cartografia dell`epoca 25 X 35 cm. in cofanetto e volume rilegato

INDICE: LORENZO RIA, Presentazione GINO PISANO, Prefazione PREDRAG MATVEJEVIé, Carte, Portolani, Rose dei venti ELIO PAIANO, Predrag Matveievié. Nota bio-bibliografica ELIO PAIANO, Dalle carte da navigar ai portolani, l`antico sogno di disegnare il mondo ELIO PAIANO, La Puglia nelle antiche carte del Mediterraneo e nel portolano del Levanto ELIO PAIANO, Il testo e le stampe de Lo Specchio del Mare nell`edizione del 1664 Elenco delle Tavole e delle illustrazioni riprodotte in ristampa fotomeccanica

INTRODUZIONE: La scelta della Provincia di Lecce, dell`Assessorato alla Cultura e dell`Istituto di Culture Mediterranee di riproporre, attraverso la ristampa anastatica, il secentesco portolano genovese del Levanto, assume un valore che va ben oltre i confini della pregevole impresa editoriale. L`antica opera, col suo corredo straordinariamente suggestivo di disegni, di appunti, di mappe, di descri- zioni, ci riporta il respiro di una grande stagione della civiltà mediterranea nella quale l`uomo dei Seicento, sulla spinta di un incontenibile entusiasmo per la conoscenza e di una non ancor spenta passione per la scoperta, forzava i limiti del vecchio mondo e tracciava i confini della nuova Europa. E` il quadro del Mediterraneo come usciva dalle memorie di Alonzo De Contreras, un mondo a sé dai confini fluidi, attraversato da un popolo del mare dalle mille razze e dalle mille lingue, con le cento popolazioni delle coste che si mescolano in un turbinio di scambi e di scontri, di scorrerie piratesche e di insediamenti violenti, di razzie e di traffici di merci e di uomini. Una piccola guerra, come scriveva E Braudel ne La Méditerranée et le monde méditerranéen, poco individuabile nella molteplicità degli episodi" che investe soprattutto le regioni del sud d`Italia, "costeggiate da navi sospette, naviganti di notte lungo le coste, a lumi accesi"........In questo universo dagli incerti confini, magmatico come ogni stato nascente, tra acqua e terra, si va formando la nuova identità storica del Mediterraneo. Tra riva e riva, tra ponente e levante, tra oriente e occidente corre un`umanità indistinta da secoli, se non per le dominazioni che ne hanno segnato il lungo corso. Il mare univa popoli che la storia ha diviso. Turchi e cristiani, Africa ed Europa, Oriente e Occidente. E nell`Adriatico più stretto, dove il Salento guarda le montagne albanesi, la nostalgia per l`unica patria mediterranea è ancora più struggente. Qui dove tutto ci parla di attraversamenti, di incontri, di migrazioni, di culture e di sentimenti comuni, la storia, anche recente, più forti ha scavato i suoi confini. Qui è passato lo scontro tra Islam e Cristianità; qui si è consumato l`ultimo capitolo del conflitto che ha opposto per secoli oriente e occidente. I porti, dunque, diventano simboli e metafore della irrisolta ansia di incontro e di condivisione che ci portiamo dentro, soglie, limina di una casa comune, varchi di un attraversamento senza confini, luoghi di rifugio e consolazione per chi arriva con sulle spalle il fardello delle sue tragedie, luoghi di ritorno nella memoria antica di terre a cui sappiamo di essere un tempo appartenuti. Un sentimento dilatato e mobile dell`identità. Non quella che abbiamo creduto di costrui- re nei confini delle nostre coste, nelle trincee della nostra storia. Da questi porti, aperti come porte, passa oggi il corso di una nuova libertà.

Dettagli
DatiDescrizione
EAN9780888086471
AutoreLevanto Francesco M.
EditoreCONGEDO EDITORE
Data pubblicazione2002
CategoriaIllustrati & Fotografici
Solo gli utenti registrati possono scrivere recensioni