IL DUCHINO BIANCO
Nel Diario di Carcere di Sigismondo Castromediano, il «Duchino Bianco», come veniva chiamato per via dei capelli imbiancati sin da giovane, si legge, tra l'altro: «un sarto di Nardò è stato condannato a 25 mesi di prigionia, perché mentre giocava alle carte chiamò “ ciaurro” un Re di coppe ». Va precisato che tale appellativo veniva ironicamente affibbiato dai liberali ai fedeli del borbone. Esso deriva dalla parola turca giaur = infedele, usata dagli ottomani per indicare i cristiani.
Di seguito i link dei prodotti relativi all'illustre figura di Sigismondo Castromediano:
I Castromediano di Lymburg e il loro archivio