Aa.V.
pp.454 - brossura
Si tratta del più compiuto omaggio che la città di Taurisano e il mondo delle belle lettere salentine abbia potuto fare alla memoria di un intellettuale finissimo e gentleman, colto, brillante e umile, quale Luigi Crudo (1939-2007), con l’affetto della famiglia, la moglie Maria Sabato e i figli Massimiliano e Carlo.
Una bellissima foto di Luigi Crudo, “Gigi” per tutti, Medaglia d’oro del Ministero della Pubblica Istruzione, compare in apertura del libro, prima di una Presentazione del Sindaco di Taurisano Luigi Guidano, che ha patrocinato l’iniziativa, insieme con il 1° e il 2° Circolo Scuola Primaria di Taurisano, e di una Prefazione del prof. Mario Spedicato, Presidente della Società di Storia Patria Sezione di Lecce.
Bello ed esaustivo è il profilo biografico ed intellettuale di Luigi Crudo fatto da Francesco De Paola, suo carissimo amico e compagno di studi e ricerche erudite. Apprendiamo così che Luigi Crudo nasce a Taurisano nel 1939, consegue la maturità classica presso il Liceo Palmieri di Lecce e l’abilitazione magistrale presso l’Istituto Pietro Siciliani di Lecce ed inizia subito ad insegnare nelle scuole elementari, conseguendo poi la laurea in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Lecce, con una tesi su “La presenza di Virgilio nelle Epistole Morales di Seneca”, relatore il prof. Remo Giomini. Si delineano subito i suoi interessi, nell’ambito degli studi umanistici, orientati alla conoscenza e all’approfondimento della figura del suo illustre concittadino Giulio Cesare Vanini, filosofo, arso a Tolosa in Francia nel 1619, e verso il mondo dell’associazionismo e del volontariato taurisanesi. La sua presenza del resto è ben radicata nella città, prima come insegnante e poi come Direttore Didattico presso le scuole elementari di Taurisano (poi come “Dirigente Scolastico fino alla sua collocazione in pensione). L’amore per il Vanini porta Crudo a dar vita, insieme ad altri amici, fra i quali in primis Francesco De Paola, al “Centro Studi Giulio Cesare Vanini”, che esplica la propria attività culturale nella ristampa delle opere vaniniane e nella loro traduzione dal latino all’italiano, ad opera dello stesso Crudo (insieme con Francesco Paolo Raimondi), e nella diffusione e promozione della figura dell’illustre filosofo attraverso incontri di studi molto importanti per la comunità taurisanese. Infatti, grazie a quella stagione culturale avviata da Crudo e sodali, in Taurisano giungono, nel segno dei Vanini, figure di primo piano della cultura salentina e nazionale come, solo per citarne alcune, Antonio Corsano, Mario Del Pra, Giovanni Papuli, Andrej Nowicki, Giovanni Invitto, Francesco Politi, Aldo de Bernart, Giovanni Cosi, Andrè Jacob, ecc., alcuni di questi nomi punti di riferimento a livello mondiale nella bibliografia vaniniana.
Stimolato dal desiderio di dare un proprio contributo fattivo alla crescita sociale e culturale del proprio paese, Crudo entra anche in politica e riveste per molti anni le cariche di consigliere comunale e assessore in svariate giunte municipali. Milita nel partito socialdemocratico con cognizione di causa e molte sono le iniziative nelle quali profonde le proprie energie. Socio fondatore della rivista “Pagine Taurisanesi” con Francesco De Paola, Tonio Santoro, Romeo Erminio, Stefano Ciurlia e Ugo Orlando, e di “Radio Libera Taurisano” (RTL), di cui era uno dei redattori, autore addirittura di alcune composizioni di musica popolare leggera e di musica religiosa.
Centrale comunque, nella sua versatile carriera culturale, resta l’organizzazione delle celebrazioni per il 350° anniversario della morte del Vanini, nel 1969, che porta alla pubblicazione di un “Profilo biografico di Giulio Cesare Vanini” (Amm. Com. Taurisano, Toraldo e Panico 1969) con Prefazione di Aldo de Bernart, col quale opuscolo era intenzione del Crudo portare a conoscenza di tutti i concittadini la figura di Vanini, con un intento pratico e divulgativo. E ciò spiega nella sua prefazione proprio il de Bernart, primo Direttore della Scuola Elementare di Taurisano e grande amico di Crudo al quale poi passa il testimone della dirigenza scolastica quando de Bernart viene trasferito nella sua Ruffano.
Come rileva De Paola, nel corso degli Anni Settanta l’attività del “Centro Studi Vanini” diventa molto intensa ed apprezzata da Antonio Corsano, illustre studioso del pensiero filosofico del tardo Rinascimento e autore di importanti opere sulla figura del Vanini. Ed anche le pubblicazioni inserite nel progetto editoriale furono molto apprezzate dagli studiosi e dalla critica specializzata. Crudo va in pensione nel 2002 e muore nel 2007. Molti studi sulla vita e le opere di Giulio Cesare Vanini sono seguiti alle ricerche condotte con spirito quasi pionieristico da Luigi Crudo ed anche altre riviste e associazioni culturali sono nate a Taurisano (una fra tutte: “Presenza Taurisanese”, la più longeva e conosciuta) animandone il dibattito, ma resta fondamentale l’opera del Crudo, come degno di rilievo e di grande riconoscenza il suo amore incondizionato per la piccola patria e per le lettere salentine.
Sulla copertina del libro, compare una grafica computerizzata opera dello scultore Donato Minonne: Altius Citius Fortius (2010). Compaiono poi le testimonianze, alcune davvero belle ed accorate, di coloro che hanno conosciuto in vita Gigi Crudo e lo hanno amato o apprezzato come amico e collega di lavoro, da Aldo de Bernart a Romeo Erminio, da Gigi Montonato, Direttore del mensile “Presenza Taurisanese”, a Ermanno Inguscio, da Osvaldo Sabato a Francesca Trane, allo storico Vittorio Zacchino.
Inizia così la seconda parte del libro che si compone di una serie di contributi che hanno tutti a tema il mondo della scuola e le sue problematiche negli aspetti storici, sociologici e pedagogici di questa importante agenzia educativa di II livello, o contributi di conoscenza e storia del nostro territorio. Allora, nella prima sezione intitolata “La scuola come memoria e come progetto”, Fulvio De Giorgi si occupa di “L’insegnamento della religione nella scuola pubblica e le nuove sfide del XXI Secolo”; Alberto Tanturri di “La cattedra nascosta. L’insegnamento privato a Sulmona nell’Età della restaurazione”; Fabiana Loparco de “Il ‘giornalininismo’ in Italia. Il Corriere dei Piccoli e la nazionalizzazione dell’infanzia (1915-18)”; Dino Levante di “Maria De Matteis-Luceri, insegnante e scrittrice salentina tra Otto e Novecento. Primo approccio”; Pietro Manca è autore del saggio “ <Benedite chi, con infinita pazienza, v’insegnò a tener la penna>. La didattica dell’italiano in Maria Attisani Vernaglione (1870-1955)”; Francesco De Paola e Stefano Ciurlia si occupano de “L’istruzione elementare nella Taurisano del Novecento: esperienza, memoria, immagini”; Franca Capoti e Aldo D’antico de “ <Le cose per impararle ci sono due modi..>. La sperimentazione del Tempo Pieno a Taurisano (1980-83)”; Giuseppe Caramuscio di “Progettazione della cultura e cultura della progettazione. La scuola primaria di Taurisano nell’autonomia”. Ancora, nella sezione intitolata “Percorsi dell’Humanitas”, Emilio Pasquini si occupa de “Il Dante di Mario Marti”; Alessandro Laporta di “Noterelle vaniniane aggiuntive”; Marcella Leopizzi di “Giulio Cesare Vanini nei manoscritti di Adolphe Baudouin. La leggenda di Luciolo”; Gino Pisanò de “La poesia di Carla Binaghi Brocchi da Ferrara al Salento”; Oronzina Greco de “ La nave e il sogno. Note per una ‘lettura’ dell’opera di Antonio Verri”; Anna Elisa Carrisi de “Il latino e il greco nell’era dei social network”; Luigi De Luca di “Linee, forme, luci nello spazio diastematico: il ‘figurativo’ in musica”; Emilio Spedicato di “ Profili di cantanti liriche del Novecento: Magda Olivero e Cloe Elmo”. Nella sezione intitolata “Luoghi e simboli dell’identità”, troviamo Guglielmo Zappatore con “La santità tra Cristianesimo e Islam”; Mariagrazia Ponzo con “La croce e la mezzaluna. Le incursioni barbaresche all’antica Terra D’Otranto nella letteratura salentina”: Angelo D’Ambrosio con “La venerabilità monacale fra spinte agiografiche e aspirazioni negate. (Secc. XVI-XVIII)”; Maria Antonietta Epifani si occupa di “Il santo: un’icona nella terra. Note antropologiche sul culto di San Rocco a Ceglie Messapica”; Aldo de Bernart di “Iconografia di S.Luigi Gonzaga in Ruffano”; Roberto Orlando de “Il programma decorativo della Cappella dell’Annunciazione in S.Maria della Strada a Taurisano”; Michele Mainardi di “ Una difficile modernizzazione. Le dinamiche del territorio di Andrano e Castiglione tra Otto e Novecento”; e infine Carlo Crudo, figlio di Gigi Crudo, presenta “La Specchia Silva: un monumento megalitico nei pressi di Taurisano”,un contributo presentato insieme col genitore al 2° Simposio Mondiale di Scienza, Tradizione e dimensioni del Sacro, tenutosi nel 2002 presso il Teatro Titano nella Repubblica di San Marino.
Con la “Tabula gratulatoria”, si completa questo libro poderoso, lascito importante per la famiglia del compianto studioso taurisanese e omaggio prezioso per la comunità degli studiosi salentini ai quali sarà gradito accostare queste ricerche alla figura competente e appassionata del Direttore Luigi Crudo.