pp.52 Dopo aver dedicato a Copertino e al castello (1540) di Evangelista Menga una bella monografia, Lucio Maiorano, studioso e appassionato di storia pugliese, riserva ai suoi lettori un’altra perla di storia: un omaggio che lega idealmente Copertino e Matera attraverso il racconto dell’opera del cappuccino frate Francesco da Copertino, al secolo Cataldo Donato, che nel 1671 costruì a Matera il Seminario Palazzo Lanfranchi. Circostanza documentata da un’epigrafe che ancora oggi si legge nell’ingresso dell’edificio di cui Maiorano segue le vicende storiche fino alle più recenti quando divenne prestigiosa sede del Museo Nazionale di arte medioevale e moderna e nel quale opera il Centro Carlo Levi. Il libro, agevole nella sua veste grafica, è denso però di contenuti e si presta ad essere strumento didattico per approcciarsi alla storia del maestoso Palazzo Lanfranchi che fu costruito e completato tra il 1668 ed il 1672, sulla base del disegno architettonico di fra Francesco da Copertino che nella progettazione si avvalse di uno spazio spontaneo che risalendo dalla grotta alla superficie diventava una struttura in grado di far coesistere l’aspetto religioso e civile. Lucio Maiorano ne ricostruisce dunque la storia e si sofferma sulla descrizione del Seminario, dalla facciata agli interni fino a dedicare alcune note significative dell’opera dell’artista giapponese Kengiro Azuma, scomparso il 15 ottobre 2016, che ha impreziosito la piazza Pascoli, su cui si apre Palazzo Lanfranchi, con la sua scultura l’imponente “goccia di bronzo”, simbolo della trasformazione e coerente allo spirito del luogo della stessa città di Matera.