pp.120, brossura
"Ero nato sui mari del tonno" è il tributo poetico di Vittore Fiore alla sua terra natìa, il Salento, quella terra che gli ha fatto scoprire il divario "tra il bene e il male" e gli ha lasciato, dopo il trasferimento a Bari, un filo di speranza per poter meditare sulla sorte del Sud.
La sua poesia non è evasione dalla realtà: egli s'interroga sul destino della sua terra denunciandone le attese disattese, descrivendone i suggestivi paesaggi immersi nel caldo sole estivo o facendone intravedere le scogliere di Leuca o i luoghi pietrosi delle Murge.
Una poesia che trae linfa vitale dal vissuto quotidiano non per celebrare le magnifiche sorti di un popolo conquistato e neanche per piangere la miseria di una terra ostile e aspra, ma per trovare forza nell'unione e per combattere il malcostume dei "finti meridionalisti".