Ingrosso Gloria M.C.
pp.124, brossura
Una delle caratteristiche speciali della penisola italiana è la sua giacitura: lungo e stretto, con un forte innesto continentale e un rilevantissimo corredo insulare il territorio Italia deve a questa sua situazione 'fisica' l'eccezionale molteplicità di tradizioni, dialetti, eredità storiche, connotati politici che, all'interno di uno spazio ideologico e logistico in fondo angusto, hanno coabitato tra armonie, contrapposizioni, convivenze, rivalità, sopraffazioni ed alleanze. Il 'sociale' italiano non è mai uno, nemmeno dopo l'unità. La ricchezza di questo patrimonio che semplificando siamo soliti chiamare 'storico-culturale', coincide con la difficoltà di possedere strumenti unitari ed univoci la cui capacità di analisi e sezionamento serva dovunque allo stesso modo. Tutto questo impone alla ricerca di scegliere la specificità dei temi locali, un misurato uso del comparativismo, la prudenza nell'adozione di modelli sociali interattivi. E tanto maggiore risulta questa preliminare scelta di metodo, quando si pensi che molto eterogenee sono le risultanze di lavoro e di ricerca che distinguono le aree italiane. Con questo spirito, dove viene rivalutato al massimo grado il dato indigeno e locale dobbiamo riconoscere come ineliminabile elemento dell'intelligenza storica il portato del singolo territorio, della singola provincia, addirittura dell'isolato casale o masseria o insediamento o villaggio e città. La Puglia è estremità di un territorio già 'estremo' per l'Europa. La Terra d'Otranto, è lembo ultimo di questa estremità di fatti e di genti; tale eccentricità di spazio e la grande, sconosciuta documentazione archivistica di questa piccola 'ultima Europa' rendono intelligettissima e preziosa l'iniziativa avviata dall'Archivio di Stato di Lecce di pubblicare una collana di fonti e studi. Gli archivi ci consentono [cosi] di scoprire e riconsiderare attraverso la loro silenziosa, monumentale capacità di registrazione d'eventi, oggetti massimi e minuti del quotidiano attraverso i secoli (Massimo Oldoni, dalla Premessa).
