Aa.Vv.
pp. 535, brossura, illustrato bianco e nero
Lecce gentile, colta, artistica città pugliese ben si può definire da chi la «visita» e la «comprende» la «Firenze del Mezzogiorno»; «L’A tene delle Puglie», tanto è fine nel suo armonioso complesso. Nel suo insieme e nei suoi dettagli, all’acuto visitatore che la studia e la penetra, è tutta una bella sinfonia di toni, è tutto un ricamo d’arte, trapunto e ritagliato nella sua pietra duttile, dove l’esuberanza del suo temperamento artistico si estrinseca. I maestosi e regali ingressi bugnati dei suoi palazzi, le finestre ricamate ad intagli, le prospettive magnifiche, le mensole fiorite rese plastiche da maschere d’animali, le terrazze decorate di fiori, di verde, i giardini profumati ed ombrosi, conferiscono a Lecce un tono aristocratico. È la Magna Grecia che rivive in Lecce, cosi ricca di motivi, di figurazioni, di simboli e di nascoste bellezze. Lecce è ricchissima di Chiese: leggiadre, ricamate nella pietra, ricche di altari barocchi e tutte pervase da quel misticismo che informa la sua arte celebrata della statuaria sacra. Lecce è tutta un amore ed un ricamo! Dovunque e comunque vista, è un ricamo di pietre, che è la prova dell’esuberante vitalità artistica di un popolo geniale, che vive in una zona dove l’Ellade immortale lasciò le divine impronte del suo genio prima che Roma da qui ne avesse attinte le sorgenti. In questa guida «storica», rivolta al lettore cittadino ed al turista non fornisco un itinerario, ma consiglio di visitare il centro storico in modo che lo stesso possa rendersi conto che Lecce è tutta da «vedere»; le foto che accompagnano la guida sono volutamente senza didascalie e senza giusta collocazione.