Scripta mane(n)t. Studi sulla grafia dell'italiano

pp.175 brossura 17x24 Si raccolgono in questo libro nove studi, sette dei quali già apparsi in sedi varie. Non tutti i saggi trattano esclusivamente temi di grafia: in 1., 4. e 6. si toccano questioni che riguardano anche altri livelli della lingua (principalmente, ma non solo, il lessico). Ma in tutti l`attenzione per la grafia è centrale e ne motiva la pubblicazione in questa sede. Pur essendo stati concepiti in momenti diversi ed essendo quindi diversamente impostati a seconda dei contingenti e variabili interessi dello scrivente e anche del progresso degli studi, i lavori sviluppano (se non mi illudo) un discorso fondamentalmente unitario e tra i singoli saggi esistono evidenti elementi di collegamento; che l`analisi sulla grafia sia per il linguista altrettanto produttiva e soddisfacente quanto l`analisi su altri livelli della lingua è una delle idee di fondo del libro, posto che nel libro sia possibile rintracciare delle idee.Se si abolisce la parentesi, il primo segmento del titolo rinvia ovviamente al detto latino che sottolinea il maggiore peso intrinseco delle cose scritte rispetto alla volatilità delle parole dette; se si omette la nasale tra parentesi, scripta manet intende sottolineare peculiarità e persistenza della tradizione scritta italiana (e romanza), che giustificano tanti fenomeni altrimenti difficili da spiegare. Mi piace ricordare che, nella sua forma definitiva, il titolo è emerso una sera da una conversazione cui partecipavano, oltre ai "leccesi" Marcello Aprile e Riccardo Gualdo, Francesco Bruni, Francesco Sabatini e Luca Seriarmi; con Mario Matti massimo conoscitore della cultura salentina ho discusso alcuni aspetti del saggio 7. Il mio primo interesse per i problemi di grafia fu suscitato molti anni addietro da alcune lezioni di Francesco Sabatini all`università di Lecce; anche per questo mi è sembrato naturale dedicare a lui questo libro. ....(dall`Introduzione)......