pp.410 brossura
Negli anni Quaranta del Novecento,i temi del rapporto tra religione e politica e della laicità dello Stato alimentarono in Italia una polemica, nella quale, per contenuti e asprezza di toni, si può vedere un significativo precedente delle vivaci e appassionate discussioni seguite ai fatti verificatisi alla "Sapienza" di Roma, dove, com'è noto, nel gennaio dei 2008, alcuni professori e studenti (sedicenti "laici, ma in realtà "laicisti") hanno costretto papa Benedetto XVI ad annullare la sua prevista visita all'ateneo romano per l'inaugurazione dell'anno Accademico. Su quei temi, anni addietro, l'autore ha scritto alcuni saggi, tra cui quelli riproposti in questo libro. Mettendo a confronto quanto si affermava negli anni di passaggio dalla dittatura fascista alla nuova democrazia e quanto si è detto e scritto durante e dopo i citati fatti della "Sapienza", saltano all'occhio interessanti e per certi aspetti sorprendenti analogie. Bastino due esempi. Il primo si riferisce ad un'affermazione di alcuni laicisti di oggi, secondo cui la Chiesa dovrebbe preoccuparsi ed occuparsi soltanto delle cose "invisibili" lasciando allo Stato e alla politica la cura e la gestione delle cose "visibili'. essa richiama da vicino una frase di Pietro Nenni, che il 25 settembre del 1945, parlando dal balcone dei municipio di Faenza,
esclamò, l'indice puntato verso il duomo: "Il prete non deve uscire da quella porta!". In entrambi i casi, appare evidente l'aspirazione a chiudere i preti in sacrestia e a negare loro ogni diritto di intervento nel dibattito e nelle decisioni che interessano la vita dello Stato, di cui anch'essi, come cittadini, fanno parte. Il secondo esempio riguarda l'analogia tra l'atteggiamento dei docenti e studenti della "Sapienza" (che si sono attivamente adoperati perché il papa non prendesse la
parola all'università e che, a scopo raggiunto, hanno esultato, scrivendo su di uno striscione: "Nuntio vobis gaudium magnum: non habemus Papam") e un volantino stampato e diffuso dai comunisti a Torino, in Piazza San Carlo, il 30 ottobre del 1948, nel quale si affermava: "Questo PADRE LOMBARDI che predica l'odio e la guerra NON PARLERA'". Come si può vedere dai documenti pubblicati in appendice al presente volume, al P. Lombardi fu impedito di parlare.
Mario Casella - Teggíano (Salerno), 1939 - è dal 1987 professore ordinario di Storia Contemporanea all'Università del Salento.