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La ricerca che ha portato a questo seminario è partita dallo studio del ricco e in gran parte sconosciuto patrimonio di sculture di età barocca custodito nelle chiese di Terra d'Otranto.* La conoscenza di queste centinaia di sculture in gran parte inedite è destinata a modificare la percezione che abbiamo finora maturato delle vicende artistiche del Sei e del Settecento nelle province meridionali, delle dinamiche della committenza, della diffusione di modelli, mode, culture. La mostra sulle Sculture di età barocca tra la Terra d'Otranto, Napoli e la Spagna organizzata in collaborazione con il Museo Provinciale "Sigismondo Castromediano" che illustrerà a Lecce nei prossimi mesi il frutto di queste ricerche e l'atlante della scultura nella Puglia meridionale che si vorrebbe far seguire renderanno conto del ruolo di primo piano che quest'arte ha ricoperto per un così lungo periodo.
La conservazione delle preziose policromie delle statue barocche ha costituito nei secoli un problema affrontato in modi di volta in volta diversi, dalle semplici ridipinture, più o meno fedeli alle superfici originali, ai tentativi di salvare l'integrità degli oggetti, fino alla consapevolezza, relativamente recente, della necessità di restaurare le sculture e sottrarle alla prassi della ridipintura. Attraverso le vicende di questi oggetti si segue infatti anche la crescita della figura e del ruolo del restauratore nella Puglia moderna.
La difficoltà dei problemi nei quali la ricerca si è imbattuta ci ha spinto ad allargare la prospettiva e a confrontarci con altre esperienze di studio e di restauro. Ci siamo così ritrovati con colleghi ed amici che da anni condividono l'interesse per la scultura dipinta, per gli. oggetti polimaterici, per le "contaminazioni" artistiche, a ragionare sul tema della "pelle" della scultura. Il rapporto tra la forma plastica e la sua superficie, il modo in cui il volume della statua si offre alla luce con il suo colore, il suo essere scabra o levigata, monocroma o policroma, lucida oppure opaca o traslucida, pulita o sporca, con o senza patina, è dunque l'oggetto delle due giornate di studio di cui questo libro raccoglie le relazioni.
Il tema specifico del seminario, ossia le tecniche esecutive della scultura policroma tra Rinascimento e Barocco si presta facilmente a sconfinamenti essendo la materia stessa del discutere complessa e intrecciata: le sculture sono state dipinte con tecniche da pittore, stuccate con tecniche da plasticatore, dorate, punzonate e brunite con tecniche orafe, ricoperte di materiali eterogenei. Dunque parlando di scultura nel senso del prodotto finale, un oggetto artistico tridimensionale, si parla qui del concorso di quasi tutte le tecniche artistiche. Questi prodotti ibridi, considerati con sospetto da tutte le accademie, al punto da essere accusati di tradire le finalità specifiche delle singole arti, rappresentano invece ai nostri occhi la testimonianza più completa dell'attività delle botteghe, cioè di quell'universo di competenze polivalenti, di sperimentazione continua sui materiali, di esaltazione delle capacità dell'arte di trasformare la materia.
Gli argomenti del seminario si sono dipanati in senso cronologico, partendo da una sezione che abbiamo voluto chiamare "premesse medioevali" dedicata alle porte in bronzo e al loro restauro. Ci è sembrato opportuno inserire questa sezione perché la pelle del materiale pregiato non era affatto esposta alla vista nella sua pur nobile nudità, ma sottoposta a molteplici trattamenti, dalle necessarie finiture a freddo alle ageminature, dalle patinature alle dorature. Il recupero e il restauro di questi manufatti testimonia dunque anche per il bronzo una complessità di procedure e una ricchezza di materiali diversi che fa immediatamente comprendere che ci si trova anche in questi casi di fronte a tecniche e
materiali ibridi.
La presenza di chimici, fisici e restauratori, oltre che di conservatori di museo e docenti universitari, ha ribadito la necessità del concorso delle discipline scientifiche e di quelle storiche per poter affrontare lo studio dei materiali artistici. L'evidenza dei dati emersi, che abbiamo cercato di illustrare in questo libro con abbodante materiale fotografico, mi sembra che accompagni le argomentazioni storico-artistiche in modo efficace, in alcuni casi fornendo un contributo decisivo per chiarire dubbi o formulare nuove ipotesi.