pp.90, brossura 14x20
La silloge di Maria Donata Brigante appare, fin dal titolo, un’antologia potente e passionale. Uno scrigno di riflessioni, immagini, esperienze di sé e dell’altro, a volte anche dolorose, che scaturiscono dal cuore dell’autrice con una grande energia vitale. L’ardore e il coraggio fa emergere una scrittura creata con il “corpo”, autentica, dove l’intensità della parola mette in luce una poesia della scoperta e della conoscenza, individuale e collettiva. Nella raccolta si intrecciano due diverse aree semantiche, quella del desiderio e quella della consapevolezza. Ci si trova di fronte a un turbine di sentimenti, di volti, di sensazioni e poi, grazie ad uno sguardo nitido sul mondo, ci si immerge in un giacimento di esperienze profonde che, con intensità, mirano alla conoscenza. “Ho sete d’infinito / [...] voglio capire il perché / penetrare il mistero / scoprire la luce” (Sete). Il bisogno di esperienza e comunicabilità porta alla scelta di un lessico anche ricercato, arricchito di frequenti figure retoriche, ma con punte di quotidianità colloquiale. E il ritmo diventa funzionale al messaggio che si vuole trasmettere perché, nella raccolta, la poesia unisce l’esperienza al linguaggio. La silloge si chiude con dei piccoli componimenti di origine giapponese, gli Haiku. La loro intensa brevità induce a pensare che tutto l’universo possa essere racchiuso in soli tre versi.
(dalla prefazione)
Maria Donata Brigante è nata il 5 settembre del 1969. Vive a Cutrofiano. È insegnante di Lettere. Ha partecipato al Premio Nazionale di Poesia “Astrolabio 2008” e al Premio Nazionale di Haiku. L’ardore e il coraggio è la sua prima pubblicazione letteraria.