pp.164, brossura 15x21
“Lei ha chiamato il vino intelligente. Anche se spesso pensiamo al vino in modo antropomorfico, diciamo ad esempio, che ha carattere, è austero, vivace, e così via, non avevo mai sentito parlare di un vino intelligente. Perché ha usato questo aggettivo?”
“Mah. Non ho fatto alcun ragionamento particolare, ma quell’aggettivo mi è venuto spontaneo. Parlavo del vino che si beve quando si conversa o si sta con le persone che si amano, e il vino rende intelligenti perché ci fa capire meglio gli altri e ci fa raggiungere più facilmente l’intimità con loro, con il loro cuore, ma anche con i loro pensieri, le loro idee”.
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Questo libro ha due facce: la prima è narrativa, e consiste nel racconto degli incontri immaginari avuti dall’autore con grandi uomini e donne del passato o protagonisti di opere letterarie, la seconda è invece saggistica, e vi vengono descritti, in modo leggero, ma puntuale, i vini che essi avevano amato in vita, o più semplicemente avrebbero potuto amare. In vino veritas, dicevano gli antichi: con questo libro, probabilmente il primo di una serie, l’autore si propone di far conoscere aspetti meno noti della vita dei personaggi del passato e nello stesso tempo avvicinare in modo nuovo e originale il lettore al mondo dei grandi vini.
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Gli intervistati:
Nicolau Eymerich
Guigone de Salins
Giuseppina Beauharnais Bonaparte
Camillo Benso conte di Cavour, Giuseppe Garibaldi, Bettino Ricasoli
Il barone Gennaro Bellelli
Madame Pompadour
Erasmus Darwin
Salvo Montalbano
Pablo Neruda