pp. 184, 21 x 29, 7 cm, brossura, illustrato con centinaia di foto a colori
Collana: Architettura e città. N° 6
Tra XVI e XVIII secolo alcuni feudi delle province di Brindisi e Taranto furono accomunati dalla lungimirante politica perseguita dagli Imperiale, una famiglia di finanzieri genovesi giunta in Puglia con Davide il quale, dopo aver combattuto nel 1571 a Lepanto, acquistò Oria, Francavilla Fontana e Manduria unitamente al casale di Motunato.
Oltre a investimenti tesi ad accrescere il proprio patrimonio, gli Imperiale misero in atto una mirata strategia matrimoniale, che se da un lato portò all’unione con i Caracciolo, dall’altro consentì di mantenere legami solidi con la terra d’origine: vari membri della famiglia, infatti, si unirono in matrimonio con nobildonne appartenenti a illustri casate genovesi, come gli Spinola e i Grimaldi.Nei feudi salentini consistente è la presenza di episodi architettonici e urbanistici legati agli Imperiale. Il volume costituisce, pertanto, un momento di approfondimento e riflessione sul ruolo svolto da questa famiglia non solo nel processo di trasformazione dei castelli in residenze nobiliari, ma anche di ridisegno dei centri urbani e del territorio secondo criteri assolutamente innovativi. Fondamentale, ai fini della ricerca - basata su ricerche archivistiche e bibliografiche, ma anche su un’attenta lettura della cartografia storica e di quella moderna - è stata la consultazione dei disegni custoditi nell’Archivio di Stato di Napoli e relativi a opere commissionate dagli Imperiale. Ai disegni pubblicati nel 1986 da Giorgio Martucci, si aggiungono altri progetti relativi ai feudi pugliesi e altre località quali Fer-rara, Cremona, San-pierdarena. Molti progetti furono realizzati da artisti locali intorno agli anni Quaranta del XVII secolo, ma non mancano quelli più recenti. Alle vedute di città (in particolare di Manduria, Francavilla e Oria) si aggiungono la “Pianta del territorio d’Oyra” o la “Descrittione del territorio di Francavilla”, che attestano un notevole interesse, da parte della famiglia, per il contesto rurale. Gli Imperiale richiedevano spesso vedute, piante, schizzi per risolvere questioni di varia natura e disponevano di un materiale cartografico molto vasto, sicuramente superiore a quello finora rinvenuto. Alla perspicace politica di ripopolamento attuata da Michele II si deve un progetto di Carlo Francesco Centonze per una nuova fondazione, il casale di Motunato nei pressi di Avetrana, dove alla metà del Seicento giunsero ventidue famiglie di origine greca, provenienti dall’isola di Fano vicino Corfù, per mettere a coltura i terreni. Non trascurabile è infine la presenza, nell’Ar-chivio napoletano, di progetti relativi a feudi non pugliesi. Particolare interesse riveste un gruppo di disegni relativo a una villa di Sanpierdarena in Liguria, che evidenzia come i rapporti tra gli Imperiale di Francavilla e quelli di Genova fossero tutt’altro che sporadici.