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Fa freddo e i radiatori non funzionano. Li ho aperti e fanno un rumore d’acqua che mormora, una lieve cantilena di pioggia, gradevole per chi è al riparo sotto un tetto, tra quattro mura. Di tanto in tanto appoggio la mano sui radiatori, restano freddi ma il loro canto mi riscalda (…) Ho quarantacinque anni, il passaggio di una giovane donna nella mia vita mi ha abbagliato, sconvolto, o meglio messo in sesto, un passaggio fatto tutto di splendore e delicatezza, come il vento quando smuove i petali di una rosa (…) Ho quarantacinque anni e ho voglia di vivere e talvolta questa voglia si affievolisce e si allontana un po’, ma se a volte basta un nulla per abbattermi, mi basta ancor meno per risuscitare, e la voglia di vivere mi è ritornata in pieno stamattina grazie al canto dei radiatori freddi, semplicemente per questo. (…) Questo è il mio autoritratto di oggi, domani sarà cambiato o forse già stasera. L’ho scritto perchè voi scriviate il vostro, a modo vostro, datandolo e donandolo poi a qualcuno che amate. Coloro che ci circondano a volte si addormentano. Coloro che attraversano le nostre vite lo fanno alla cieca, senza mai saper bene chi siamo e dove siamo. E’ bene dirglielo. Io ve lo dico per oggi, (…) alle undici e venti del mattino, in questo freddo e musicale appartamento.