I trasformati

Ammirato Scipione
Dello stesso autore
Editore/Produttore: CONGEDO EDITORE
EAN: 9788880865285



pp.215 brossura 17x24 La commedia I Trasformati, edita la prima ed unica volta nel 1900, fu scritta da Scipione Ammirato (Lecce 1531–Firenze 1601) intorno al 1559, in omaggio agli amici associati dell`omonima Accademia da lui fondata a Lecce nel 1559.Essa è un manieristico prodotto del teatro comico umanistico-rinascimentale, una reinvenzione d`invenzioni, leggibile più di quanto non sia scenicamente rappresentabile. Può richiamare l`archetipo ariosteo dei Suppositi (1509), ed esemplarmente attestarsi ai Simiffimi (1548) del Trissino, libera restituzione, a sua volta, dei Menaechmi plautini. Attivi sempre, e anche sorprendenti, il plurilinguismo e il metaforismo allusivistico, specie in tema erotico, della commedia rinascimentale.Si tratta di anziani e giovani signori coinvolti in erotico-amoroso gioco di finzioni e travestimenti, e di servi che utilitaristicamente ne imbastiscono le paradossali trame ("cosa da farvisi una comedia [ ... ] i maschi si truovano femine e le femine maschi", Atto V, scena VII), fino alla conclusiva sorpresa delle identità metamorfiche dei personaggi riportate alle loro identità reali, e della festa celebrativa, con musiche e danze, di quattro matrimoni.Forse, solo un peccato di gioventù, per l`Autore, questa commedia, se poi, per il resto della vita, a Firenze a servizio della Signoria medicea, egli volle concentrarsi nella realizzazione, di importanti opere storiche e biografiche e di tacitiano-controriformistica teorizzazione della ragion di Stato.L`esauriente introduzione al testo (Magl. VII 11 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze) e alla sua restituzione filologicamente corretta, la limpida esegesi delle note a piè di pagina, e il dettagliato indice linguistico, caratterizzano come definitiva questa edizione della commedia dell`Ammirato. (A. Mangione)


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pp.215 brossura 17x24 La commedia I Trasformati, edita la prima ed unica volta nel 1900, fu scritta da Scipione Ammirato (Lecce 1531–Firenze 1601) intorno al 1559, in omaggio agli amici associati dell`omonima Accademia da lui fondata a Lecce nel 1559.Essa è un manieristico prodotto del teatro comico umanistico-rinascimentale, una reinvenzione d`invenzioni, leggibile più di quanto non sia scenicamente rappresentabile. Può richiamare l`archetipo ariosteo dei Suppositi (1509), ed esemplarmente attestarsi ai Simiffimi (1548) del Trissino, libera restituzione, a sua volta, dei Menaechmi plautini. Attivi sempre, e anche sorprendenti, il plurilinguismo e il metaforismo allusivistico, specie in tema erotico, della commedia rinascimentale.Si tratta di anziani e giovani signori coinvolti in erotico-amoroso gioco di finzioni e travestimenti, e di servi che utilitaristicamente ne imbastiscono le paradossali trame ("cosa da farvisi una comedia [ ... ] i maschi si truovano femine e le femine maschi", Atto V, scena VII), fino alla conclusiva sorpresa delle identità metamorfiche dei personaggi riportate alle loro identità reali, e della festa celebrativa, con musiche e danze, di quattro matrimoni.Forse, solo un peccato di gioventù, per l`Autore, questa commedia, se poi, per il resto della vita, a Firenze a servizio della Signoria medicea, egli volle concentrarsi nella realizzazione, di importanti opere storiche e biografiche e di tacitiano-controriformistica teorizzazione della ragion di Stato.L`esauriente introduzione al testo (Magl. VII 11 della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze) e alla sua restituzione filologicamente corretta, la limpida esegesi delle note a piè di pagina, e il dettagliato indice linguistico, caratterizzano come definitiva questa edizione della commedia dell`Ammirato. (A. Mangione)

Dettagli
DatiDescrizione
EAN9788880865285
AutoreAmmirato Scipione
EditoreCONGEDO EDITORE
Data pubblicazione2004
CategoriaTeatro
Pagine215
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