Cd Audio contenente 14 tracce.
La motovedetta albanese Katër i Radës affondò nel canale d’Otranto nel 1997 in seguito allo speronamento di una corvetta italiana che tentava di respingerla. Morirono circa 100 tra donne, uomini e bambini in fuga dalla guerra civile.
A quasi vent’anni da quella tragedia, il compositore albanese, ma salentino d’adozione Admir Shkurtaj ha scritto un’opera da camera contemporanea per la Biennale Venezia 2014 (che l’ha commissionata), con il libretto di Alessandro Leogrande e messa in scena dai Cantieri Teatrali Koreja di Lecce con la regia di Salvatore Tramacere. Un atto unico per ensemble di 8 musicisti, tra cui Shkurtaj alla fisarmonica, 4 voci, 3 attori e il coro polifonico albanese Violinat e Lapardhase. Un’opera contemporanea che accoglie elementi del jazz e della musica albanese e che ha suscitato grande interesse e successo a Venezia.
L'autore
Nato a Tirana, Shkurtaj inizia a studiare Fisarmonica, Composizione e Musica Elettronica, terminando a Lecce, dove arriva nel 1991. Qui incontra il jazz e la musica salentina, di cui diviene raffinato interprete assieme ai Ghetonìa, e porta la musica balcanica con Opa Cupa, gli stessi Ghetonìa e i suoi Talea. Nel frattempo intensifica l’attività di composizione di musica contemporanea e improvvisata, scrivendo per l’Orchestra della Fondazione ICO di Lecce e incidendo Gestures and zoom (Slam, 2012), con il suo trio, e due album in piano solo (Mésimer, 2012 e Feksìn, 2014) prodotti dall’etichetta salentina AnimaMundi, in cui rilegge la tradizione salentina e albanese tra avant jazz e contemporanea. Nel 2014 presenta la sua opera da camera Katër i radës. Il naufragio alla Biennale di Venezia, su commissione della stessa, riscuotendo un grande successo.