AA.VV.
pp.205 rilegato 33x25
Volendo attribuire dei meriti, occorre considerare che in un`operazione collettiva contano, essenzialmente, i risultati, sicché appare irrilevante misurare individualmente gli impegni e le capacità. Tutti, alla fine, possono fregiarsi della soddisfazione per un lavoro utile che assomma gli sforzi di tante energie tese a concretizzarsi a livello sociale ed educativo. Lavoro semplice, soprattutto spontaneo, non privo di importantissimi contributi storiografici; lo studio, infatti, si dota di fonti inedite costituite dalle interviste a risposta aperta, ed è, impreziosito di una cospicua documentazione fotografica, per la più parte inedita, parte integrante e narrativa anch`essa, utile disciplina ausiliaria della storia che risponderà a non pochi interrogativi del lettore.Una Gallipoli sconosciuta, anche per gli stessi abitanti del luogo, emerge da queste pagine, ove si apprendono molte cose, ove si scoprono tante voci del vernacolo, oggi ahimé desuete poiché scomparse con il tramonto di tante arti e mestieri. Un tempo, quando la `perla dello Ionio" era ricca e potente, l`economia rurale aveva quasi pari dignità e ruolo rispetto a quella marinara. I frantoi oleari, la costruzione di botti per il vino e per l`olio prodotti nell`entroterra, mischiavano gli odori acri della terra con quelli della salsedine marina, e volti e voci di gente proveniente da ogni parte del mondo si udivano a Gallipoli, sempre però gelosa delle proprie tradizioni.Storie di altri tempi, storie di commerci, di tonnare, detti e proverbi del luogo, ricette gastronomiche, versi struggenti composti con l`idioma gallipolino, sostanziano questo volume che appare realizzato col cuore e la mente da parte di ragazzi che hanno accolto e risposto all`interrogativo "Come Eravamo", anche per avere qualche certezza nel presente e per possedere pure sicuri referenti per il loro avvenire.... (dall`Introduzione)....