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Francesco Trinchera. Bigliettini dal carcere

Trinchera Antonio
Dello stesso autore

Editore/Produttore: EDIZIONI DEL GRIFO
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EAN: 9788896801215



€ 12,00

pp.128, brossura

 Antonio Trinchera è abbastanza noto ai lettori mesagnesi per aver scritto, tra l’altro, il romanzo “Lo Spettro”, le cui due edizioni sono state esaurite in pochissimo tempo. L’ultimo libro è un saggio storico che tratta di un antenato dello stesso autore, Francesco Trinchera, nato ad Ostuni nel 1810 e morto a Napoli nel 1874, che è stato uno dei maggiori intellettuali meridionali dell’Ottocento e a cui è dedicata la stessa Biblioteca comunale della “Città bianca”.

Lessicografo, economista, direttore del Grande Archivio di Napoli, Francesco Trinchera fu anche un patriota che, per aver partecipato ai moti del 15 maggio del 1848, patì anni di carcere duro nelle galere borboniche. In questo testo sono stati analizzati11 bigliettini inediti, scritti dal patriota ostunese nel carcere della Vicarìa di Napoli e indirizzati a Giacomo Tofano, un altro patriota prigioniero per gli stessi motivi: bigliettini poco più grandi dei comuni francobolli che sono stati recuperati all’oblio dopo circa 160 anni e che sono ricchissimi di particolari sulla vita del carcere, sulla situazione politica dell’epoca, sugli stati d’animo, sui pensieri, sulle occupazioni e sull’attesa del processo da parte dei detenuti politici.

La presentazione del testo è stata curata dal mesagnese prof. Enzo Poci, della Società di Storia Patria per la Puglia, il quale ha voluto soffermarsi sulla importanza dei cosiddetti personaggi “minori” del Risorgimento, i quali, non meno di quelli più noti, hanno contribuito in maniera determinante alla realizzazione dell’Unità d’Italia. In particolare, Francesco Trinchera fu uno dei sostenitori più accesi circa la necessità che il Regno delle Due Sicilie, affrancato dalla dinastia borbonica, eventualmente sostituita da quella murattiana, filo-francese e costituzionale, avesse potuto ricoprire un ruolo più attivo nel processo di unificazione della Patria, sostenendo la opportunità di una iniziale federazione tra Nord e Sud, che avrebbe evitato la prevaricazione di uno dei due Stati sull’altro. Tale ipotesi lo indusse ad entrare in polemica col De Sanctis che, filo-piemontese, voleva invece una Patria unificata sotto i Savoia. L’alternativa del Trinchera, forse, avrebbe evitato la rivolta popolare del decennio 1860-70, più nota come “brigantaggio”, la emigrazione contadina di fine Ottocento- inizi Novecento e la “questione meridionale” non ancora risolta e non avrebbe ingenerato quella “sensazione”, ancora presente in molti, che l’Unità d’Italia altro non fosse stata che l’occupazione territoriale da parte del Piemonte e del Nord nei confronti di un Sud all’epoca economicamente più ricco. Un testo quindi importante che va inquadrato da un lato nella celebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, dall’altro nella commemorazione di Francesco Trinchera nel II centenario dalla nascita e dall’altro ancora nel dibattito politico, vivo ed attuale, circa l’identità che, a distanza di un secolo e mezzo, la nostra Italia va ancora cercando di acquisire.

Dettagli
Dati Descrizione
EAN 9788896801215
Autore Trinchera Antonio
Editore EDIZIONI DEL GRIFO
Data pubblicazione 2010/07
Categoria Saggistica
Pagine 128
Dello stesso autore