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pp.288 brossura 17x24 Nella letteratura postunitaria raramente è stata proposta una ricostruzione così puntuale, dall`interno, degli ultimi decenni e della fine del Regno delle Due Sicilie. Partendo dal 1830, e dall`impegno del giovane re Ferdinando II di ammodernare lo Stato e di dare nuovo impulso all`economia, che ebbe positivi consensi anche a livello europeo, l`autore evidenzia come, per la posizione centrale che il Regno occupava nel Mediterraneo, doveva, prima o poi, soprattutto per le mire espansionistiche inglesi, diventare una sorta di vittima sacrificale. Pagano insiste nel sostenere e dimostrare che furono gli ambienti massonici e le forze liberali dell`Europa continentale, anche attraverso una infiltrazione capillare nella struttura nevralgica dello Stato duosiciliano, con I—arruolamento" di uomini chiave nell`apparato di corte, nell`esercito e nell`amministrazione pubblica a logorare dall`interno il Regno del Sud. Dall`esterno, poi, fu facile per i Savoia con la regia del Cavour, sottile tessitore di alleanze con gli Stati europei e in Italia anche con rivoluzionari come Garibaldi, intervenire, con il peso del loro esercito, nel Sud per "liberarlo dall`arretratezza e dall`oscurantismo" e per conquistarlo alla causa unitaria e liberale. Quel che segue con la caduta di Francesco Il, l`ultimo re delle Due Sicilie, è storia nota: ma è anche storia di gente comune che si batte per cacciare i piemontesi invasori e che, mantenendo la parola data, cade combattendo. È, come sempre, storia di violenze, di meschinità, di tradimenti, di fucilazioni come di gesti coraggiosi e di prove di dignità. È l`altra faccia della medaglia della storiografia ufficiale, quella presentata da Pagano. Proprio per questo merita attenzione perché ragione e torto non stanno mai sempre da una parte e la storia non va mai letta con l`occhio" del vincitore.
Dettagli
DatiDescrizione
EAN9788883490378
AutorePagano Antonio
EditoreCAPONE EDITORE
Data pubblicazione2002
CategoriaStoria
Pagine288
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