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pp.108 La vita grande si apre con una lettera rivolta a Marceline Desbordes-Valmore, una poetessa romantica la cui vita è stata costellata dal lutto e la cui poetica, per Bobin, si tinge di "rosa" perché questo colore non entra mai in guerra e sembra sempre sull’orlo di svanire nell’invisibile. Con disciplina quotidiana, Bobin ha scelto di contemplare l’ "infinitamente piccolo" per poter vincere l’angoscia, il dolore e la sofferenza: anche la morte. Sceglie di soffermarsi sul filo di luce, come può essere quello di "una ragnatela gigante appesa al tronco di un abete", in Place Vendôme, a Parigi, per celebrare la vita sopra ogni altra cosa, al di là del nero e del buio che la distrugge: "Davanti a questa poesia di bava e luce conosco la gloria di essere al mondo e saluto l’architetto e la sua opera così presto distrutta - perché la polizia della morte passa dappertutto e senza tregua". Nel freddo della Gare du Nord, la voce di questa poetessa, giunta da un tempo lontano, è lì, vicinissima a lui: "I libri sanno ascoltarci", ha affermato lo stesso Bobin durante una recente presentazione de La grande vie. Un libro, dunque, è un volto che apriamo e che può consolarci; è una voce che ci viene in soccorso; è un raggio di sole che ci illumina al punto che può restituirci la vita nella sua pienezza; è un passo, un ritmo, il battito di un cuore che possiamo seguire - se ne abbiamo desiderio, perché la lettura è libera e ci rende liberi - per fare un pezzo di strada insieme.
Dettagli
DatiDescrizione
EAN9788897132370
AutoreBobin Christian
EditoreANIMA MUNDI EDIZIONI
Data pubblicazione17/07/2018
CategoriaPoesia
Pagine108
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