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pp.360

Pino Paternoster è uno studente universitario di Melfi che si trova a trascorrere un’estate nel Salento, invitato da Fortunato De Luca, suo coetaneo e con cui condivide insieme alla
sorella lo stesso appartamento e gli studi universitari nella città di Bari. Le gite, la scoperta dei luoghi, le sagre, l’amore per Valeria, sorella, appunto, di Fortunato e affetta da epilessia, permettono a Pino di scoprire da vicino costumi e rituali di luoghi pervasi da tradizioni molto antiche.


E’ l’occasione anche di percorrere a ritroso alcuni fotogrammi della sua vita passata e di rispolverare(affrontare) alcuni nodi della sua personalità legata ad un ambiente altrettanto ricco
di suggestioni e ritualità e pratiche superstiziose, da cui cercherà di svincolarsi definitivamente grazie al supporto morale e all’ottimismo dell’amica, condividendo con lei lo slancio per una
visione moderna e positiva della società.


La voglia impressa sul fianco di Valeria, il pentacolo che accomuna come talismano molti personaggi, la Taranta, la Pizzica, rito salvifico, il tentativo di conquista e poi di violenza sessuale di Uccio Perrone ai danni della madre di Valeria, avvenuto in un lontano passato, il rapimento subito da Valeria tre anni prima da parte di Gaetano, figlioccio segreto di Uccio e di zia Santina, nella logica di una sorta di tresca che vede protagonisti anche una coppia istrionica di amici ballerini di Pizzica: tutto ciò rimarrà indelebile nella mente di Pino, e lo spingerà, insieme a Valeria, a sciogliere nel corso della sua vacanza tutti i nodi di una sorta di giallo ancestrale. Una storia trepidante, colorata da colpi di scena, tra cui anche una corsa in un nosocomio in seguito ad un soccorso provvidenziale, da cui emerge una sorta d’atto d’amore verso una terra, il “ Tacco d’Italia “, come ricorda più volte Pino nel suo fantasmagorico e trepidante viaggio “ Sulle rotte della Taranta”.


I paesi del Salento, le sagre popolari, il mare verde smeraldo, le tradizioni : tutto sembra inglobato in una storia che a volte pare essere pretesto per raccontare un’intera terra, nell’estremo tentativo, forse, di innalzarla a simbolo di un mondo millenario che resiste all’omologazione dei tempi moderni, per preservare una realtà intessuta di rapporti interpersonali, legami, sentimenti, forze oscure e salvifiche, radicate nell’essenza stessa della Taranta,della vita degli uomini, del loro destino, e della sua espressione coreutica, rappresentata dalla magia della danza della Pizzica, osannata ed espressa come grande fenomeno culturale dal Concertone finale di Melpignano.

Dettagli
DatiDescrizione
EAN9788867931415
AutoreDimase Domenico
EditoreSENSOINVERSO EDIZIONI
Data pubblicazione2015
CategoriaNarrativa
Pagine356
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