Salento antiche suggestioni. Immagini fotografiche dal Salento

pp.207 rilegato 24x17 completamente fotografico b/n Nel 1959 in una delle sue campagne etnoantropologiche Ernesto De Martino visitava il Salento. Come già nella Basilicata del 1952, andava alla ricerca di quelle incrostazioni psicologiche che la tradizione aveva sedimentato nei comportamenti individuali e collettivi. Non il folclore ma le costumanze, i riti, le pratiche religiose, i residui di culture arcaiche approdate in Puglia in tempi remoti. De Martino non faceva mistero che, con l`avvento della società borghese, con la società dell` alfabetizzazione, del benessere e dei consumi, quella cultura sarebbe mutata profondamente, se non addirittura sparita. Nel bene e nel male. Di quel mondo restano tuttavia tracce in un parco antropologico effettivamente in estinzione. La cultura industriale e consumistica,. l`impero della televisione e la dittatura della velocità hanno cancellato una serie di mestieri e di attività che rappresentavano lo zoccolo duro della civiltà contadina e dei borghi. Il libro che il lettore si trova a sfogliare accoglie un paziente reportage fotografico condotto da Luca Bolognese in alcuni centri del Salento. Un racconto per immagini che registra una realtà diffusa non solo nelle regioni del Mezzogiorno ma in tutta l`Italia non metropolitana. Per cui il libro si fa metafora di uno stato del mutamento della provincia italiana. Il luogo descritto e il censimento delle resistenze diventano entrambi campioni del diluvio universale che ha prodotto la nascita della modernità. Con la precisazione che certi mestieri e certi usi se sono spariti in un`area in un` altra resistono e che dappertutto spesso sono guardati dai giovani con disprezzo e sufficienza. Il reportage sviluppa una serie di argomenti che proverò ad elencare. Intanto la scelta del bianco e nero in una operazione di analisi della memoria o di ciò che sta per sparire è d`obbligo.... dall`Introduzione (Raffaele Nigro)